mercoledì 14 luglio 2010

Atlantic Oil...quando lo stinco reclama la sua parte!

La nostra gitarella a Birbiena ci ha regalato il secondo posto (assieme al terzo) nel concorso per homebrewers e come premio mi è toccata una bella cena all'Atlantic Oil di Porrena (Poppi).

E' un duro lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo, così sabato 10 luglio, dopo una giornata passata sulle strade del casentino a vedere dei maghi del rally alla guida, sono approdato in questo bel brew pub ricavato da una vecchia officina e ristrutturato veramente con gran gusto.

Senza aver prenotato, errore grave vista la serata di grande afflusso, abbiamo trovato, con un pizzico di fortuna e grazie ad Andrea (uno dei due soci) un tavolo per due.

Avendo sentito parlare abbondantemente del famoso stinco di maiale nostrano, e vedendone uscire in continuazione dalla cucina, sono andato a colpo sicuro sul gran piatto con contorno di verdure al forno non senza aver prima "ingannato l'attesa" con un antipasto a base di salumi locali.

Soprassata, finocchiona, pancetta, salamino e prosciutto facevano a gara così che ad ogni boccone seguiva un'esclamazione di meraviglia accompagnata da un sorso di Solea, una ale ramata dalle velleità inglesi riconosocibili nel poco luppolo che tornava nel finale purtroppo coperto da un sentore di lievito.

Devo dire che dopo il gran tripudio di salumi ero già soddisfatto, ma avevo una missione da portare a termine e di certo non mi sono tirato indietro anche se un pizzico di timore ha accompagnato l'arrivo dell'enorme stinco al forno.

Ben speziato, cottura dolce che rendeva tenera la carne, cotenna croccante e dimensioni spropositate, signori questo era lo stinco del re della tavola sua maestà il porco!

Maiale che però dopo 3/4 della sua estremità ha avuto la migliore sul birraio della Nievole, che ha ceduto alzando bandiera bianca e riprendendosi con ampie sorsate di Resina una ale somigliante, un po' alla lontana, ad una IPA ambrata e luppolata quel tanto che basta a renderla amara (poco) ma ancora molto beverina.

Per fortuna che per restare leggero avevo preso le verdure al forno e non le patate fritte, così ho potuto gustare un ottimo sformatino (credo di erbette) con funghi porcini, un pomodoro ed un peperone ripieni dal sapore davvero casereccio e sincero.

Il tempo di tirare il fiato, di dover rinunciare al dolce perchè ormai in overbooking da cibo, e di ringraziare Andrea, con la promessa di tornare a trovarlo appena possibile, e siamo usciti al fresco del casentino che ci ha dato una grossa mano nel dopo cena assieme ad una lunga passeggiata digestiva.

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