martedì 28 dicembre 2010

Birre di Natale al Livingstone club!

Per entrare meglio nello spirito natalizio, il Livingstone club ha organizzato due serate aventi per tema le birre natalizie. Sono birre particolari, create appositamente per le feste e sono il fiore all'occhiello di molti birrifici. Seppur diverse fra loro, sono accomunate da un'alta gradazione alcolica e spesso dall'uso di spezie o miele. La prima serata è stata dedicata all'Italia mentre la seconda al Belgio.
ecco le birre della prima serata:
mi sono piaciute molto la Christmas Cru di Almond 22 e la noel du sanglier di toccalmatto. putroppo un pò di "sfiga" non ci ha permesso di gustare al meglio la Krampus del Ducato e la Cuveè d'le Piole di Aleghe, entrambe non a posto. Buon anche la birra di Natale del (non ancora) birrificio "Le Badie", e le due birre homebrewed di Rik e Francesco Ranzani.

Ecco cosa abbiamo bevuto nella seconda serata:
anche qui la "sfiga" si è messa di mezzo, la Avec le Bons Veux aveva qualche problemuccio, mentre la Fantome Noel... non saprei dire se era un difetto o era voluto, comunque piacevole!
La Canaster e la Pere noel sono state le mie preferite, ma anche le altre erano molto interessanti.
Menzione d'onore per la birra di Luca Cottini, una APA passata per ben cinque mesi in botte di vin santo...eccezionale!
Le serate sono state allietate anche da alcuni dolci tipici natalizi (panettone, panforte, ricciarelli,...). Molto apprezzati sono stati il castagnaccio di Fabrizio e il mio cheesecake, segno che oltre che homebrewer siamo anche degli ottimi cuochi :)

sabato 25 dicembre 2010

Beery Christmas!




Buon Natale a tutti!!!

giovedì 16 dicembre 2010

Festival dei birrai eretici


Dopo due giorni passati a Prato, Domenica siamo andati a bologna al "Festival dei birrai eretici", organizzato da Brewlab e tenutosi al pub "L'Ortica", dove abbiamo partecipato al "Revolutionary beer challenge", concorso riservato a birre "rivoluzionarie", cioè che uscivano dai soliti schemi e che avessero qualcosa di innovativo o "strano". Le nostre birre erano due APA in cui viene utilizzata la menta: la "Mapa", con menta inserita a fine bollitura e la "Beautiful Mint" con menta e cascade in dry hopping. La terza birra era una belgian ale con la zucca(di cui parlerò in un altro post). Oltre al concorso però c'erano tante e buone birre da bere, una lista molto interessante di fusti a rotazione di birre italiane ed internazionali:


Birrificio Italiano – Tipopils

Birrificio Bi-Du – Rodersch

Bad Attitude – Rudolph

Bad Attitude – Hipster

White Dog Brewery – TDS Stout

Zimella – Carbone

Birrificio Vecchia Orsa – Saison

Statale 9 – Gold

Toccalmatto – Rude Boy

Toccalmatto – Re Hop

Birrificio Del Ducato – New Morning

Revelation Cat – Cream Ale

De Ranke – XX Bitter

Dupont – Avec Les Bons Voeux

Girardin – Kriek

Dark Star Brewing Co. – Festival

Orkney Brewery – Dark Island

Brewdog – 5AM Saint

Aynger – Celebrator

Great Divide Brewing – Titan IPA

Great Divide Brewing – Yeti

Southern Tier Brewing Co. – Raspberry Wheat

Left Hand Brewing Co. – Black Jack Porter


Purtroppo per noi la sera precedente molti dei fusti sono stati svuotati, ma non ci siamo potuti lamentare, abbiamo bevuto alcune birre molto buone.

Ecco quelle che ci sono piaciute di più:


Brewdog 5 AM Saint: red ale luppolatissima di un bel colore ambrato, con un naso agrumato e floreale, corpo ben strutturato e finale molto lungo e persistente. Il fusto purtroppo aveva dei problemi e non ho potuto berne di più.


Aynger Celebrator: doppelbock scura, maltata e con note tostate. Corpo esile, ma avvolgente e caldo. Finale secco e asciutto.


Avec le bon Voeux de la Brasserie Dupont: birra nataliazia che nasconde bene i suoi 9,5 gradi, con un bel naso di spezie e frutta matura.


Girardin Krek: molto "pulita", con una punta di acidità e fruttata, veramente piacevole. Abbinata ottimamente con la "pinza", un dolce bolognese che consiste in un pane di pasta frolla ripieno di mostarda a base di frutta cotta nel mosto d'uva


Ottimo modo per finire un week-end lungo e birroso, complimenti a Brewlab che ha organizzato un festival di gran livello.

Un grazie anche a Bad attitude che ha omaggiato ogni partecipante con una bottiglia di "Rudolph", la loro birra di Natale!


mercoledì 15 dicembre 2010

Corso introduzione alla degustazione Birra curato da MoBI a Firenze: 4° serata


Eccoci giunti alla quarta e ultima serata del corso, in cui si parla dell'abbinamento cibo-birra. Relatore della serata niente di meno che il "guru" Lorenzo Dabove, in arte Kuaska. Più che una lezione è stato un one man show dove, fra battute e frecciatine alla politica, si è parlato del mondo della birra artigianale in Italia e negli altri paesi, di vari aneddoti riguardanti i nostri birrai e di tutto quello che passava per la testa a Kuaska!

L'aspetto didattico non è stato sottovalutato, abbiamo bevuto quattro birre abbinate ad alcuni salumi e formaggi che si sposavano perfettamente.

Ecco le birre della serata:


Cantillon kriek Lou Pepe: oltre all'acidità rivela un profumo molto piacevole caratterizzato dalle griotte ed un sapore dolce e fruttato con una punta aspra che pulisce bene la bocca.

Saison dupont: perfetta per essere accompagnata con molti piatti grazie alle note speziate ed al finale amaro e secco che sgrassa bene. Si abbina bene con il pesto, come suggerito da Kuaska, e con formaggi stagionati.

Rulles Triple: corpo esile che nasconde una buon grado alcolico e una secchezza finale data dal luppolo rendono questa birra facilmente beverina e abbinabile a molti piatti.

Samuel Smith Imperial Stout: stout alcolica di grande corpo vellutato e con note di caffè e cacao. Una birra da dessert da bere insieme a dolci con cioccolato.

martedì 7 dicembre 2010

Eccellenza Birra: cosa abbiamo bevuto

Le birre erano davvero tante e tutte di alto livello

segnaliamo quelle che ci sono piaciute di più o che ci hanno colpito (nel bene o nel male!)

Notte celtica - Real beer: una foreign stout liquorosa e di gran corpo. Più amara e secca nella versione alla spina

Black doll - Mostodolce: stout molto "classica", ben fatta e da bere a secchi!

Triple hop - Maltus faber: grande birra che ha una marcia in più nella versione hop grazie all'abbondante dry hopping di luppoli americani

La9 - Olmaia: rotonda, caramellata e con un bel finale amaro

Pink ipa - Almond 22: ipa con aggiunta di pepe rosa, pungente e speziata

Marruca – Birrificio Amiata: una delle poche birre al miele dolci ma non stucchevoli (per fortuna!)


visto che il festival era incentrato sulle birre di natale, non ci siamo fatti mancare alcuni assaggi!

Avec le bons veux – Brasserie Dupont: gran naso di spezie e frutta matura, terribilmente beverina nonostante i quasi 10 gradi!

Pere noel – De Ranke: luppolatissima! erbacea ed agrumata, secca nel finale

N'ice chouffe – Brasserie D'achouffe: un troppò dolce e ruffiana, comunque buona

San Niccolò – Birrificio Amiata: buona birra con un uso delle spezie (chiodi di garofano, cannella, e altre che non ricordo) non invadente e piacevole

Christmas Duck - Olmaia: scura, calda e avvolgente


per quanto riguarda le birre "Disneyland", alcune ci sono piaciute, altre meno:

West coast ipa – Revelation Cat: buona ipa con una grande quantità di luppolo americano che non stona con un corpo morbido e maltato

Pannepot – Struise: birra complessa e strutturata. Impegnativa ma molto soddisfacente.


Choklat stout – southern tier: stout con cioccolato. Estrema, sia per la quantità di cioccolato che per la gradazione, 9,5%. Buona, ma risultava troppo coprente e stucchevole, difficile riuscire a berne una pinta!

1000 IBU – Mikkeller: a nostro avviso senza senso, una trovata pubblicitaria. Vista l'enorme luppolatura ti aspetteresti una bomba, cosa che non è nei fatti. La cosa che ha fatto infuriare Sergio è stato l'aroma, non così piacevole, ma quasi da "luppolo vecchio e svanito".


Chiudiamo questo post con una chicca che esula quasi dal termine birra, la Bommen&Granten di De Molen: molto più simile ad un passito per via dei suoi 15,2%, è invece molto (troppo, visto i gradi!) piacevole, con aromi di frutta secca e agumi canditi.


Eccellenza Birra 2010

Eccellenza Birra è la prima manifestazione a carattere birrario che si sia mai svolta a Prato e dintorni, sicuramente un evento atteso da molti. Interessante la lista dei birrifici presenti: i quattro birricifici del territorio pratese più altri della zona, alcuni da tutta Italia per finire con delle chicche dal Belgio e dal resto del mondo.Tre giorni molto interessanti e pieni: convegni, forum, laboratori e concerti che hanno movimentato questa kermesse.

Si inizia venerdì mattina con il convegno "il mondo delle birre artigianali in Italia", con Luca Chiais che ha presentato la manifestazione, il relatore Lorenzo Dabove (Kuaska) e con la partecipazione di Teo Musso.

Kuaska ci ha raccontato la nascita delle birre artigianali in Italia, il suo sviluppo nel tempo e le sue conquiste. Teo ci ha parlato della sua azienda, Baladin, del suo percorso e della sua visione del mondo delle birre artigianali. Convegno molto interessante reso impagabile dall'animo istrionico di Lorenzo.

Il venerdì pomeriggio abbiamo partecipato al laboratorio "Birra e Cioccolato", dove Monica Meschini ci ha fatto assaggiare alcuni cioccolati di diversa qualità e provenienza mostrandoci come asaggiarli e valutarli correttamente. Le varie birre in abbinamento erano introdotte dai birrai. Eccezionale la ganache creata da Luca mannori con panna fresca e birra!

Sabato invece c'è stato il laboratorio "Territorio e Birra", in cui abbiamo assaggiato gli ottimi prodotti tipici pratesi (La Bozza, il tipico pane pratese; la mortadella di Prato; i fichi secchi di Carmignano e gli immancabili cantucci) assieme ad alcune birre della zona ( Rython, Granducato, Real Beer).

Il forum di sabato, "Associazioni: birrofili in fermento" è stato un incontro delle varie associazioni birrarie toscane e non, che ha visto la presntazione ufficiale dei nievole brewers.

Eccellenza birra è stata una bella manifestazione con ottime birre e ottimi prodotti.L'afflusso di persone è stato qualcosa di assolutamente sorprendente: circa 8000 visitatori!Il merito è stato degli organizzatori, che hanno coordinato il festival in modo impeccabile e che hanno avuto l'ottima idea di coinvolgere le associazioni del territorio( i Birranti, Pinta Medicea, Livingstone club, Mobi). Un contributo essenziale è stato dato dal direttore artistico, Lorenzo Dabove, che ha strutturato i laboratori in modo molto interessante.

Detto questo, alcune migliorie a mio avviso possono essere apportate.

In primo luogo la location: troppo piccola per contenere l'enorme massa di appassionati e curiosi, ma questa non è certo una colpa degli organizzatori che non si aspettavano una risposta così numerosa. Il prossimo anno, incoraggiati dal risultato, sceglieranno una struttura più capiente, magari con tavoli e panche dove sedersi.

Il bicchiere ha lasciato invece un pò a desiderare: troppo piccolo e poco pratico, non permetteva un servizio corretto (alcuni birrai si sono lamentati di questo) e non consentiva una degustazione ottimale (non facilitava la schiuma e non pemetteva di far ruotare la birra, se non con il rischio di farsi il bagno!)


giovedì 2 dicembre 2010

Tutti a Prato!

         Debutta a Prato la prima edizione di Eccellenza Birra che si annuncia interessante per ospiti, birrifici presenti e per il "direttore artistico" d'eccezione: Kuaska!.
Si parte il venerdì, 3 dicembre, in mattinata con il convegno "Il mondo delle birre artigianali in Italia", moderato da Kuaska e con la partecipazione di Teo Musso e di Carlo Canegallo, presidente MoBi, più altri. Argomento mare magnum che tuttavia è sempre interessante ascoltare e/o partecipare, se non altro per portare idee, esperienze e riflessioni su un momento che io definisco di "passaggio" per la realtà artigianale made in Italy.
Nel pomeriggio spazio alle visite degli stand dei birrifici presenti e laboratori di degustazione: da quello su "cioccolato e birra" del venerdì, a quelli del sabato su "territorio e birra" e "sigari e birra" (con Terry Nesti, punto di riferimento per gli amanti del tabacco "puro"). Insomma, molta carne al fuoco, presenze di qualità in arrivo anche dall'estero, e soprattutto convegno del venerdì da non perdere.

Birragenda: Tutti a Prato!

venerdì 26 novembre 2010

Corso introduzione alla degustazione Birra curato da MoBI a Firenze: 3° serata


Giunti alla terza serata si entra nel vivo del corso parlando della degustazione.
Franco Fratoni ci ha spiegato come degustare al meglio una birra, i sensi da usare e come giudicarne le varie componenti. Abbiamo esaminato le varie componenti dell'analisi sensoriale, dall'aspetto al retrogusto, e preso nota anche dei difetti e degli off-flavours che possiamo incontrare.
Le birre in degustazione sono state, come al solito, quattro: rothaus pils, la5 e la9 del birrificio Olmaia e infine la Duchesse de Bourgogne
La rothaus è una buona pils, dal corpo esile e dal finale secco e amaro.
La5 ha una presenza massiccia di luppolo che si avverte molte bene al naso e nel finale.
La9 mi è piaciuta molto, corpo rotondo molto caramellato e maltato e una bella quantità di luppolo nel finale a renderla non stucchevole
Gran finale con la Duchesse, che ha ammaliato tutti i partecipanti, molti dei quali la assaggiavano per la prima volta.
Bel colore rosso intenso, al naso note vinose e fruttate, con una punta di acidi
tà che si manifesta in bocca insieme al dolce del malto e degli zuccheri aggiunti, creando un agrodolce molto piacevole.
La prossima settimana, per l'ultima serata del corso, avremo come ospite Kuaska, e ne vedremo delle belle...

giovedì 18 novembre 2010

Corso introduzione alla degustazione Birra curato da MoBI a Firenze: 2° serata


I vari stili della birra è stato il tema della seconda serata. Il relatore è stato Marco Pieraccini(Darkav), vice-presidente di MoBI, che ci ha parlato di dove sono nati questi stili e della storia che c'è dietro.
Molto interessanti a questo proposito sono state le birre assaggiate, ognuna rappresentante di un particolare stile o sotto-stile.
la prima birra è stata una kriek 3 fonteinen. Fresca e profumata, con una acidità non esagerata che la rende molto piacevole e con un colore bellissimo dato dalle ciliege.
Il secondo assaggio è stata una Paulaner salvator, una doppelbock maltata e rotonda, con una spiccata alcolicità.
Una chocolate stout (young's double chocolate stout) è stata il nostro terzo assaggio. Il cioccolato si nota subito e tende a coprire un pò gli altri sapori, comunque molto buona.
Gran finale con la Hardcore IPA di Brewdog. Una APA con una valanga di luppolo, ben supportato però da un corpo pieno e maltato. Perfettamente bilanciata e pericolosamente beverina!


sabato 13 novembre 2010

Costine di cinghiale marinate e grigliate

Nelle pagine del nostro blog, se non ricordo male, poche volte avete letto di ricette a base di birra, sicuramente in occasione del tortino di cioccolato superlativo di Luca, e oggi vi voglio raccontare cosa mi è venuto in mente una sera in settimana.

Ho avuto la fortuna di trovare al supermercato delle costine di cinghiale o come la chiamiamo noi, della rosticciana di cinghiale, e, anche se ero sicuro della provenienza d'allevamento e non da caccia dell'animale, la tentazione è stata forte e mi sono concesso una cena a base del parente del maiale!

Arrivato a casa, mentre pensavo alla nonna, al suo modo di cucinare il cinghiale in umido e alla marinatura necessaria, ho deciso di andare su una breve marinatura della mia rosticciana con una vecchia bottiglia di doppelbock (non proprio in forma smagliante devo essere onesto) dei NB.
La scelta è caduta su questo genere di birra perché immaginavo un bel connubio tra il selvatico della carne e il dolce della birra, e così ho lasciato le costine a marinare per 2 ore in abbondante doppelbock, pepe nero, salvia, timo, rosmarino, maggiorana e dragoncello.

A questo punto ho cotto per una ventina di minuti la carne alla griglia e servito con delle patate cotte al forno in una pirofila ricoperte dalla marinata del cinghiale (della serie non si butta via nulla...).
Et voilà una cena banale di una sera tra settimana si è trasformata in un delizioso avvenimento che ha lasciato stupito prima di tutti me stesso!

E cosa ci vogliamo bere, mi sono detto poi, se non una bella birra artigianale?
Avevo a disposizione una Mervisia del Birrificio Civale, che non avevo ancora assaggiato prima, e così ho provato l'accostamento: risultato davvero ben riuscito!
La Mervisia, con il suo deciso carattere maltato, le sue note di frutta matura e di caramello prima al naso e poi al palato e quel finale a metà strada tra l'amaro del luppolo, il tostato e il fruttato(con una punta di astringenza), ha accompagnato egregiamente ogni singolo boccone andando ad incontrare i sapori sia del cinghiale che della marinata con le sue note più dolci, e dando una mano al palato con il suo finale "pulente" per prepararlo all'assaggio successivo.

Non ho la pretesa di dare ricette a nessuno con questo, ma spero che sia utile a qualcuno per trarre qualche spunto e sperimentare proprio come ho fatto io!

giovedì 11 novembre 2010

Corso introduzione alla degustazione Birra curato da MoBI a Firenze: 1° serata


Martedì 9 novembre è partito il corso organizzato da MoBI a Firenze. Quattro serate dedicate alla birra, dai metodi di produzione agli abbinamenti con il cibo. Il luogo dell'evento è (come al solito!) il Livingstone club, ormai punto di riferimento per i beer-lovers della zona. Relatore della serata uno scatenato Moreno Ercolani del birrificio Olmaia, che ha parlato a ruota libera di tutto quello che concerne la produzione di birra, delle sue esperienze di birraio professionista, del suo passato da homebrewer, dei vari intoppi burocratici, ecc...
Ad allietare la lunga e piacevole chiacchierata 4 birre: la bischera e la notte Celtica di Real Beer, la XX Bitter di De Ranke e la Westmalle Triple.
La bischera è una blanche con triticale e avena, molto agrumata al naso,
in bocca una fresca acidità data dal titicale la rende molto piacevole e beverina. non una blanche canonica, a mio avviso una "blanche-weiss-saison"!
l'altra Real beer, la "Notte celtica" è una foreign export stout, molt
o maltata e liquorosa, con una leggera nota di affumicato data dal rauch. Gran bella birra.
Della XX Bitter e della Westmalle...c'è poco da dire...buone!
appuntamento al prossimo martedì per la seconda serata del corso!

mercoledì 3 novembre 2010

Metti una sera quasi per caso...


Prendi un martedì qualunque, metti una gruppo di birrai al Livingstone Club, aggiungi un'abbondante annaffiata di Real Beer, un bel buffet aperitivo, e già il martedì si trasforma in un qualcosa di diverso, di più accattivante, ma se a tutto questo ci aggiungi ( e mi si perdoni il modesto aggiungi) niente meno che Charlie Papazian, quel martedì diventa IL Martedì che ogni homebrewer sogna!

E' così che ieri ci siamo ritrovati da Franco verso le 17.30, e dopo una breve attesa, allietata da un'ottima Bischera Real Beer, una bella blanche fresca e beverina con triticale e una speziatura interessantissima, abbiamo avuto l'onore, il supremo onore, di conoscere Charlie Papazian, autore del best seller indiscusso, della bibbia di ogni birraio, The complete Joy of HomeBrewing, nonchè presidente della Brewers Association of America.

Come personalmente immaginavo, l'incontro è stato dei più informali ed amichevoli, e, nel giro di un'ora circa, Charlie ha fatto una lunga chiacchierata con noi, ispirato dalle domande di Franco in primis, e da altre curiosità che noi tutti avevamo.

E' così che si è parlato del particolare momento che sta vivendo il mondo della birra artigianale in italia, e Charlie ci ha rallegrato col fatto che secondo lui il nostro scenario è molto simile a quello che si poteva vedere negli States qualche anno fa se non addirittura migliore, in quanto, non essendo pionieri assoluti, abbiamo già un pezzo di strada spianato; su questa riga abbiamo poi scoperto come, sempre secondo Papazian, noi italiani siamo tra i migliori nel campo dell'innovazione birraria, intesa non nell'accezione americana del termine, ma secondo una dimensione molto più peculiare del nostro paese, così, giusto per fare un esempio, ha apprezzato molto la speziatura di alcuni prodotti italiani, che si distinguono rispetto a ciò che siamo abituati a trovare in Belgio.

Gli argomenti trattati hanno poi toccato vari temi, dalla distribuzione delle birre artigianali, al rapporto con la grande industria birraria, ai vantaggi e svantaggi derivanti da una tradizione secolare, il tutto sempre con l'estrema semplicità e passione che contraddistingue Papazian (chi ha letto un suo libro ha ben chiaro di cosa parlo).

Non poteva ovviamente mancare un bel giro di assaggi delle varie produzioni che noi tutti avevamo portato: i Nievole Brewers hanno omaggiato Charlie, o meglio dovremmo dire Charlie ha omaggiato i NB, con una Bitter, la nostra Verve, e una Mint Pale Ale, la Beautiful Mind; non mi dilungherò in un esercizio di auto compiacimento, ma Papazian ha apprezzato le nostre produzioni, restando particolarmente colpito dalla Ale alla menta, della quale ci ha chiesto diversi dettagli circa l'utilizzo della particolare spezia ( e qui scusate ma un po' gongoliamo!).

La serata è poi continuata in compagnia degli amici del Livingstone, con diversi assaggi, tra cui due Cantillon delle quali non scriverò: chi mi conosce sa che non sono un amante delle birre acide!

La sensazione finale è stata quella di aver avuto questa occasione per cogliere un incoraggiamento da Charlie, il quale sembrava volerci dire "Bravi ragazzi continuate con la vostra passione, avete tanto da fare e tante soddisfazioni vi aspettano dal mondo dell'HomeBrewing e della birra artigianale in genere!".

martedì 26 ottobre 2010

1° giornata nazionale dell'homebrewing, la Megacotta!

Alle 10.30 (un pò in ritardo sul solito orario, ma eravamo reduci da una intensa giornata al Salone del gusto...) ci siamo ritrovati per la Megacotta!
ecco alcune foto dei Nievole Brewers all'opera!

chi macina bene è già a metà dell'opera!


...un sapiente agitatore
come getta  il luppolo Lui!!







é andato tutto bene (una volta tanto...), siamo stati perfettamente in linea con quanto previsto da Promash (solo un punto OG di differenza)

A fine bollitura abbiamo dato un tocco personale alla ricetta: poco prima del whirlpool abbiamo aggiunto 28 gr di cascade avanzatoci dalla cotta precedente

Adesso sta fermentando, fra qualche settimana sapremo come sarà andata!

lunedì 25 ottobre 2010

Salone del gusto 2010


Il Salone del gusto è un evento che si svolge ogni due anni al Lingotto di Torino e che offre una panoramica di quanto di meglio possa offrire il nostro paese in fatto di cibo.
Si entra così in una bolgia di prodotti tipici buonissimi: formaggi, salumi, vini e soprattutto birre!
Non ci siamo lasciati scappare infatti, alcuni assaggi dei birrifici presenti. La prima bevuta è stata la Makke stout del Montegioco, spillata a pompa. Stout in perfetto stile inglese, molto delicata e vellutata, con leggere note di caffè e cioccolato. Diversa è la Jehol del Bidù, molto più luppolata e maltata. La ArtigianAle resta un'ottima birra da bere a secchi.
Passando da uno stand all'altro ci imbattiamo in un nuovo birrificio di Udine, "foglie d'Erba".

Il birrificio ha alla spine alcune birre molto particolari, di impronta mikkelliana (ben due single hop!) e alcune birre americane come una ipa di 70 ibu e una black ipa(!) L'ipa è molto ben fatta con un amaro potente e ben presente, rimanendo comunque beverina. La Black ipa veramente buona, con note tostate e caramellate che supportavano bene l'amaro e l'agrumato dei luppoli.
Lo stand di Ales & Co. proponeva delle vere e proprie chicche alla spina e in ca
sk: Brewdog, Orkney, Ridgeway e St. Peters.
Purtroppo ci arriviamo verso il tardo pomeriggio, ormai provati da un'intera giornata passata ad assaggiare di tutto, quindi prendo solo una hardcore ipa di Brewdog. Che dire, eccezionale. molto caramellata e maltata, grande aroma agrumato e dolce al naso, molto ben luppolata, ma accompagnata da una dolcezza che la rende molto godibile, a mio avviso la migliore bevuta della giornata.

Sicuramente una giornata piacevole in cui abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare piccoli prodotti di nicchia ed eccellenze della nostra tavola.

giovedì 21 ottobre 2010

1° giornata nazionale dell'homebrewing!

copio-incollo da Mobi: http://www.movimentobirra.it/giornatahb.aspx


MoBI il 23 ottobre 2010 festeggia la (prima) giornata nazionale dell'Homebrewing!


Di cosa si tratta? Questo evento vuole essere un modo per unire tutti gli Homebrewer italiani nel festeggiare il proprio amatissimo hobby. Il senso di questa iniziativa è di essere veramente nazionale, cioè di coinvolgere gli Homebrewer di tutta Italia, dovunque si trovino. Per la prima edizione MoBI organizza un "Megacotta" nazionale, con ricetta fissata (vedi sotto). L'invito è diretto a tutti gli Homebrewer e alle associazioni (iscritti a MoBI e non). L'idea è che tutti quelli che vogliono partecipare il 23/10 effettuino la Megacotta in contemporanea (non siamo fiscali sull'orario :)). La Megacotta può essere eseguita da soli, in gruppo, in casa, nella sede dell'associazione, all'interno di un evento pubblico... insomma come e dove vi pare!!!! Tutti coloro che vorranno condividere la propria esperienza potranno farlo tramite foto, filmati, report, racconti, etc... (verrà aperta sul forum una apposita sezione).

La birra prodotta, oltre ad essere bevuta in compagnia, potrà essere presentata a un concorso -che si terrà in primavera- aperto alle birre della "Megacotta". Perché il 23/10? La data "ufficiale" sarebbe il 26/10 (vedi le "note storiche"): è stato scelto un week-end per dare la possibilità a tutti di organizzare meglio il proprio tempo per la cotta.
Note Storiche
Prima del 1995 non era chiaro se l'Homebrewing fosse o meno esplicitamente vietato in Italia. Nonostante questo alcuni (pochi) birrificavano ugualmente ma (tanto per dire) Mr Malt -che era ai primissimi passi- vendeva gli estratti come integratori alimentari senza mai usare la parola "birra". Il decreto n.504 del 26 ottobre 1995, ha esplicitato che, per uso non commerciale, questo era permesso, esente da accisa e senza limiti di quantità. Precisamente:
"È esente da accisa la birra prodotta da un privato e consumata dallo stesso produttore, dai suoi familiari e dai suoi ospiti, a condizione che non formi oggetto di alcuna attività di vendita." (art 34 punto 3)
La data del 26 ottobre è stata scelta come singificativa in quanto è la data che ufficializza legalmente la possibilità di prodursi legalmente la birra in casa.
Ricetta Giornata nazionale HB 2010Stile: American Pale Ale (AG)
Litri realizzati: 20
Gravità iniziale: 1,050
Gravità finale: 1,012
Alcool (Vol): 5%
Amaro (IBU): 65
Preparazione All Grain4200 g. malto Pale (Maris Otter)
220 g. malto Crystal
33 g. luppolo Columbus (pellets) 14% AA 60 min.
17 g. luppolo Columbus (pellets) 14% AA 3 min.
Lievito Fermentis Safale S-04

Scaldare 16 litri d'acqua a 72 °C e versare i grani macinati.
Stabilizzare la temperatura a 67 °C, dove rimanere per 60 min.
A conversione avvenuta (test tintura di iodio) salire lentamente a 78 °C.
Fare lo sparging con 13 litri d'acqua a 78 °C.
Bollitura 60 min. Raffreddare sotto i 22C e inoculare il lievito.
Fermentare a 20 °C per una settimana, poi travasare in un secondo fermentatore dove lasciare ancora una settimana.
Imbottigliare con il 4 g/litro di zucchero.
Maturare almeno per 3 settimane a 20 °C.
Preparazione da Estratto3200 gr di estratto di malto liquido chiaro
220 g. malto Crystal
40 g. luppolo Columbus (pellets) 14% AA 60 min.
17 g. luppolo Columbus (pellets) 14% AA 3 min.
Lievito Fermentis Safale S-04

Scaldare 10 litri d'acqua a 75 °C e versare i grani macinati di malto Crystal.
Dopo 30 min rimuovere i grani e portare a ebollizione.
Aggiungere l'estratto (spegnendo temporanemante la fiamma) e procedere con la bollitura (60 min.)
Aggiungere acqua fredda fino a raggiungere la quantita' desiderata.
Raffreddare sotto i 22C e inoculare il lievito
Fermentare a 20 °C per una settimana, poi travasare in un secondo fermentatore dove lasciare ancora una settimana.
Imbottigliare con il 4 g/litro di zucchero.
Maturare almeno per 3 settimane a 20 °C.



mitico!
anche i Nievole Brewers prenderanno parte alla megacotta, ecco la ricetta riadattata a 50 litri e soprattuto ricalibrata per quanto riguarda gli IBU (il nostro columbus è di 16% alpha!)


Recipe Specifics
Batch Size (L): 50.00 Wort Size (L): 50.00
Total Grain (kg): 11.05
Anticipated OG: 1.052 Plato: 12.91
Anticipated SRM: 11.3
Anticipated IBU: 67.0
Brewhouse Efficiency: 75 %
Wort Boil Time: 60 Minutes

Grain/Extract/Sugar
% Amount Name Origin Potential SRM
95.0 10.50 kg. Pale Malt(2-row) Great Britain 1.038 3
5.0 0.55 kg. Crystal 150L Great Britain 1.033 150

Potential represented as SG per pound per gallon.

Hops
Amount Name Form Alpha IBU Boil Time
65.00 g. Columbus Whole 16.00 61.5 60 min
35.00 g. Columbus Whole 16.00 5.5 3 min



mercoledì 6 ottobre 2010

Villaggio della Birra 2010


Immersa nelle meravigliose colline toscane, Buonconvento ospita per la 5° volta il villaggio della Birra, uno dei festival più interessante a livello nazionale.

ecco i birrifici presenti quest'anno:
..dal Belgio
Boelens Huisbrouwerij (Kris Boelens)
‘tHofbrouwerijke (Jef Goetelen)
Den Hopperd (Bart Desaeger)
Brasserie de Cazeau (Laurent Agache)
Brouwerij De Ranke (Nino Bacelle)
Brasserie du Lion à Plume ( Raphaël Vanoudenhoven)
Brasserie Sainte Hélène ( Eddy Pourtois)
Brasserie Artisanale de Rulles (Grégory Verhelst)
Brouwerij Sint Canarus (Piet Meirhaeghe)
Glazen Toren Brouwerij (Jef Van den Steen)
Hof ten Dormaal (Andre Janssens)
Schelde Brouwerij (Gust Hermans)


..dall’Italia
Birrificio l’Olmaia (Moreno Ercolani) St. Albino Montepulciano
(Siena)
Birrificio Italiano (Agostino Airoli) Lurago MArinone (Como)
Pausa Cafè (Andrea Bertola)
TorinoBirrificio Toccalmatto (Alessio Gatti) di Fidenza (Parma)


La maggior parte di questi birrifici è praticamente sconosciuta a noi italiani, quindi questa è l'occasione perfetta per assaggiare le loro creazioni. Gli stili maggiormente presenti erano le saison e le tripel, interpretate più o meno canonicamente, e ciò a premesso di fare un corso approfondito di questi stili.Un valore aggiunto dell'evento è sicuramente la presenza dei birrai, che si sono rivelati molto gentili e disponibili a parlare delle loro birre.
Trovare una a fianco all'altra due realtà brassicole molto diverse fra loro quali Italia e Belgio, ha permesso un confronto fra le due. Ecco alcune piccole impressione che ne sono nate:
  • in Belgio chiunque sa fare birra, deve esserci un gene nel loro dna!
  • Le capacità produttive sono impressionanti: Jef Van den Steen (Glazen toren) affermava che la sua quantità era di circa 700 hl l'anno, che aveva provato ad aumentarla, ma che non voleva lavorare più di due giorni alla settimana! In italia sono pochi i micro che arrivano a quella quantità e per farlo devono impegnarsi molto di più!
  • In Italia l'assenza di stili tradizionali ha permesso ai birrai di sbizzarrirsi,proponendo birre molto insolite, che vanno dall'uso di spezie e di ingredienti del territorio all'impeigo massiccio di luppoli. La cosa non avviene in Belgio, dove gli stili classici vengono interpretati in modo personale, ma senza stravolgimenti.

Giornata davvero interessante,resa ancora più piacevile da tutti gli amici che abbiamo incontrato e con i quali abbiamo scambiato bevute e chiacchiere, grazie a tutti!


domenica 5 settembre 2010

luppolooooo!!!


Tre anni fa acquistai dal sito http://www.aplus-hops.co.uk/ tre rizomi di luppolo di tre diverse qualità: Target, Fuggle e Cobb. Li ho piantati nel campo di mio nonno, ma i primi due raccolti sono stati scarsi. Così l'nverno scorso ho "trapiantato" il Cobb nel mio giardino. Il risultato si è visto subito: la pianta è cresciuta rigogliosa (anche troppo!) e il raccolto è stato eccezionale: 1 chilo 300 grammi!
una parte, circa 800 grammi, li ho messi a seccare, mentre il resto ho intenzione di usarlo fresco.
Prossimamente vi faremo sapere cosa ne abbiamo fatto... sara un inverno amaro :)

domenica 29 agosto 2010

MAPA: la degustazione

Ci eravamo lasciati con la presentazione del nostro... chiamiamolo "progetto Mojito", vediamo adesso quello che ci dicono le prime bottiglie stappate.
Versando questa nostra prima APA sperimentale si nota subito un colore intenso ed ambrato, la schiuma è davvero ricca e persistente.

Al naso una spiacevole sorpresa, la menta nel whirlpool non è bastata e manca una nota chiara e decisa che volevamo conferire con tutte quelle generose gittate di Cascade: inspiegabile!!

La birra, invece, non delude affatto; sicuramente corposa e complessa che presenta un gusto deciso ed erbaceo, ( ecco il Cascade?) e tanto tanto buon amaro che persiste in bocca chiudendo in un finale molto piacevole.

In conclusione: esperimento fallito, ma ne è riuscita una birra molto buona senza alcun difetto e molto dissetante, una perfetta APA.

La cotta n.2 è andata molto meglio....

lunedì 9 agosto 2010

Alle sorgenti della birra!



Balze è un piccolo paese sul monte Fumaiolo, alle sorgenti del Tevere, che sabato 7 agosto ha ospitato l'evento "Alle sorgenti della birra artigianale". Quattro i birrifici presenti, con tanto di mastro birraio con il quale scambiare due chiacchiere. La prima tappa è al birrificio Valsenio, birrificio che ha appena un anno di vita. Assaggio per prima la I.R.A., una bitter inglese con un nome decisamente provocatorio (in realtà sta per Irish Red Ale!): una ESB ben fatta con un buon corpo maltato e un ottimo amaro piacevole e persistente. La birra successiva è la Redneck, una APA "classica", con note agrumate date dal cascade e un lungo e intenso amaro. Saluto Davide, il birraio, e passo al Beerbante, dove asaggio la Tosta: una export stout molto buona, rotonda e con note molto spiccate di caffè e cioccolato amaro; e la "Nebbia della bassa" una smoked ale prodotta utilizzando il malto peated, che si fa sentire molto bene senza essere troppo dominante.

Sono le 18.30 e partecipo ad un laboratorio in cui vengono presentate 4 birre in abbinamento ad altrettanti assaggi di prodotti tipici della zona. Si inizia con la Vals del birrificio Valesenio abbinata al migliaccio di farina. La Vals è una pils molto pulita e con un taglio deciso di amaro che permette di contrastare l'untuosità del migliaccio (buonissimo!). Segue la APA del Biren accompagnato da un tortello alla lastra. La birra assaggiata ha un corpo maltato e caramellato e un aroma intenso seguita da un amaro moderato e ben bilanciato, che consente di ripulire la bocca dal ripieno del tortello. Il terso assaggio è la Monasta del birrificio San Biagio, una belgian ale con alloro e miele. Calorosa con un corpo non esagerato, con note speziate e dolci, si abbina bene al salame di cinghiale e al formaggio che abbiamo mangiato. Per ultimo il Beerbante ha in serbo una sorpresa: un barleywine di ben due anni di età! Dolce e corposo con note etiliche lo fanno assomigliare più ad uno sherry che ad una birra! Molto buono e pericoloso (ben 13°!)
Finito il laboratorio mi rifocillo con una ciaccia fritta e proseguo il mio giro di assaggio. È il turno del Biren, del quale assaggio una weizen con aggiunta di succo di pera williams! Il risultato è molto buono, con una certa acidità data dalla pera che ben si sposa con l'acidulo tipico di questo stile. Il secondo assaggio è una doppelbock, che risulta ben corposa e dolce con note di frutta secca e legno.
Chiudo il mio giro al birrificio San biagio, dove per mia sfortuna scopro che hanno terminato quasi tutto e prendo una weizen: note di chiodi di garofano, molto chewy (o "masticosa"!) in bocca e dolcina nel finale.

Le birre assaggiate erano tutte in forma, segno che questi birrifici, seppur "giovani", lavorano molto bene. Un plauso va al birrificio Valsenio, il migliore della serata.

Gli "amici di Torio", che hanno curato l'evento, sono riusciti nel loro intento, infatti la piccola piazza era affollata di gente; i laboratori, affollati anch'essi, sono stati ben curati ed interessanti...complimenti!

Un ringraziamento particolare va a James, compagno di bevute, e alla sua morosa che mi hanno fatto compagnia durante la manifestazione.

mercoledì 21 luglio 2010

MAPA: il mojito applicato alla birra!


visto il caldo che d'estate infiamma le nostre gole, abbiamo deciso di produrre una birra rinfrescante da bere a secchi!
quindi, visto che di giorno le temperature non permettono di birrificare, ci siamo ritrovati di sera e abbiamo prodotto una american pale ale con taaaaaaaaanto cascade!
ecco la ricetta:
10 kg maris otter
700 gr crystal
500 gr flaked barkey
chinook 45 gr 60 min
cascade 30 gr 25 min
cascade 30 gr 15 min
cascade 20 gr 10 min
cascade 20 gr 5 min
lievito safale s-04
OG 1052 IBU 45
questo è quello che ci eravamo prefissato di fare, se non chè il profumo di alcune piantine di menta ci hanno fatto venire in mente un'idea insolita! così durante il whirlppol abbiamo aggiunto una maciata di foglie di menta, che subito hanno sprigionato un profumo incredibile!
a distanza di 10 giorni abbiamo imbottigliato e all'assaggio la menta era ben evidente, ma non copriva i sentori agrumati del cascade: un felice connubio di menta e agrumi, un mojito insomma!
fra 2 settimane procederemo all'assaggio e vi sapremo dire!

mercoledì 14 luglio 2010

Atlantic Oil...quando lo stinco reclama la sua parte!

La nostra gitarella a Birbiena ci ha regalato il secondo posto (assieme al terzo) nel concorso per homebrewers e come premio mi è toccata una bella cena all'Atlantic Oil di Porrena (Poppi).

E' un duro lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo, così sabato 10 luglio, dopo una giornata passata sulle strade del casentino a vedere dei maghi del rally alla guida, sono approdato in questo bel brew pub ricavato da una vecchia officina e ristrutturato veramente con gran gusto.

Senza aver prenotato, errore grave vista la serata di grande afflusso, abbiamo trovato, con un pizzico di fortuna e grazie ad Andrea (uno dei due soci) un tavolo per due.

Avendo sentito parlare abbondantemente del famoso stinco di maiale nostrano, e vedendone uscire in continuazione dalla cucina, sono andato a colpo sicuro sul gran piatto con contorno di verdure al forno non senza aver prima "ingannato l'attesa" con un antipasto a base di salumi locali.

Soprassata, finocchiona, pancetta, salamino e prosciutto facevano a gara così che ad ogni boccone seguiva un'esclamazione di meraviglia accompagnata da un sorso di Solea, una ale ramata dalle velleità inglesi riconosocibili nel poco luppolo che tornava nel finale purtroppo coperto da un sentore di lievito.

Devo dire che dopo il gran tripudio di salumi ero già soddisfatto, ma avevo una missione da portare a termine e di certo non mi sono tirato indietro anche se un pizzico di timore ha accompagnato l'arrivo dell'enorme stinco al forno.

Ben speziato, cottura dolce che rendeva tenera la carne, cotenna croccante e dimensioni spropositate, signori questo era lo stinco del re della tavola sua maestà il porco!

Maiale che però dopo 3/4 della sua estremità ha avuto la migliore sul birraio della Nievole, che ha ceduto alzando bandiera bianca e riprendendosi con ampie sorsate di Resina una ale somigliante, un po' alla lontana, ad una IPA ambrata e luppolata quel tanto che basta a renderla amara (poco) ma ancora molto beverina.

Per fortuna che per restare leggero avevo preso le verdure al forno e non le patate fritte, così ho potuto gustare un ottimo sformatino (credo di erbette) con funghi porcini, un pomodoro ed un peperone ripieni dal sapore davvero casereccio e sincero.

Il tempo di tirare il fiato, di dover rinunciare al dolce perchè ormai in overbooking da cibo, e di ringraziare Andrea, con la promessa di tornare a trovarlo appena possibile, e siamo usciti al fresco del casentino che ci ha dato una grossa mano nel dopo cena assieme ad una lunga passeggiata digestiva.

mercoledì 7 luglio 2010

Birbiena, un'iniezione di fiducia per i NB!


La partecipazione dei Nievole Brewers a Birbiena, oltre ad essere stata occasione per assaggiare molti prodotti, alcuni validi alcuni meno, è stata una vera e propria iniezione di fiducia.


Come birrai casalinghi abbiamo infatti deciso di partecipare al concorso per homebrewer indetto in occasione della kermesse aretina ed abbiamo presentato tre birre: la Peater (robust porter), la Bock, e la Troubbel (ibrido dubbel-tripel).

Già all'iscrizione ci eravamo resi conto del livello dei birrai in gara incontrando subito Rik, ottimo birraio fiorentino il quale ci ha fatto assaggiare una brown porter veramente ben fatta, e il vincitore del concorso per homebrewers ad Arcidosso.

Iscritte le birre, degustate alcune produzioni offerte gentilmente dai birrai sopra citati, ci siamo quindi gettati a capo fitto nelle degustazioni dando, ovviamente, il meglio di noi stessi e...dimenticandoci della premiazione!!!

Beh si dobbiamo fare ammenda del fatto di essere arrivati alla premiazione quando ormai già tutti si erano dileguati e di aver dovuto chiedere, molto umilmente, la classifica finale per poi scoprire che, inaspettato, due delle ns produzione si erano classificate seconda, la peater, e terza, la bock!

Con grande la gioia, e anche un capellino di vergogna per il disguido del ritardo, ci siamo quindi avviati al seguito di uno degli organizzatori verso lo stand dell'Atlantic Oil, brew-pub di Porrena di Poppi, dove, dopo aver interrotto la cena del fotografo, ci sono state fatte le foto di rito e consegnato i premi: una cena per due presso il brew-pub in questione e una cesta con un pecorino locale accompagnato da una marmellata di pomodori verdi.

Il riconoscimento ottenuto è stato sicuramente per noi importante e lo prendiamo come punto di partenza nel migliorare le nostre produzioni che, falsa modestia a parte, hanno effettivamente molti punti in cui intervenire.

Due parole sulla manifestazione alla quale dedicheremo sicuramente un report a breve vanno sicuramente spese, in primis complimentandoci con gli organizzatori che, alla prima edizione, sono riusciti a realizzare un evento molto ben organizzato che poteva vantare piu di una decina di produttori tutti abbinati con altrettanti produttori di specialità locali, dai salumi ai formaggi, dai prodotti da forno alla pasticceria.

martedì 6 luglio 2010

Birbiena: le birre e il resto

Bibbiena è un piccolo paese sui colli aretini che quest'anno ospita una manifestazione dedicata alla birra artigianale. Tutto il paese è coinvolto nell'evento, infatti le postazioni di assaggio erano sparsi qua e là, cosa che ha permesso anche di godere delle vie e dell'architettura di questo piccolo borgo medievale.
I birrifici presenti sono numerosi quindi decidiamo di tralasciare quelli che conosciamo meglio(Amiata, Bruton, Olmaia) per concentrarsi su quelli meno noti. La prima tappa è al birrificio padrone di casa, l'Atlantic Oil, che ci propone una dunkel weiss e una birra alle castagne. La dunkel è buona ma niente di eccezionale, mentre quella alle castagne è interessante per il suo intenso aroma conferitole dall'aggiunta di castagne secche. In abbinamento alle birre, un produttore di salumi locale ci fa assaggiare un ottimo salame e un altrettanto ottimo lardo di "grigio", il maiale allevato nella zona.
Passiamo poi al Biren, dove assaggiamo una blanche, una marzen e una APA. La loro blanche, assaggiata in fusto, era strepitosa, mentre questa in bottiglia non era al 100%. Molto buona invece la marzen a la APA
Il birrificio Bacherotti invece è deludente. ci vengono proposte tre birre molto particolari: allo zafferano, al tartufo e alla liquirizia. assaggiamo quella allo zafferano e quella alla liquirizia. In entrambe l'aggiunta è percepibile solo al naso, mentre il corpo è minimo e con un finale cortissimo e non persistente. sono birre che puntano molto sul sensazionalismo a scapito della effetiva qualità. Ci consoliamo assaggiando i prodotti degli stand vicini: salami e formaggi eccezionali! Passiamo al birrificio artigiano che si guadagna il premio di peggiore birra della manifestazione: naso terribile di uovo e di "puzzola", in bocca...niente. Sicuramente un fusto sfigato, questo lo dobbiamo riconoscere, però in un evento del genere è un grave danno a livello di immagine. Rimediamo con una Isaac del Baladin, fresca, prfumata...buona!
A cena optiamo per una Reale Extra di Birra del Borgo e una BK dell'Olmaia. Entrambe in forma, luppolatissima la prima, corposa la seconda, finiscono (purtroppo) subito!
Dopo cena continuiamo il nostro giro esplorativo e arriviamo allo stand della Birra di Meni. Ci accoglie una "simpatica" signora che facendo sfoggio del suo padellino da sommelier si sente in diritto di consigliare ad un povero ignorante la birra adatta "ho io quello che fa per te, una doppio malto scura a bassa" chiedo quali siano le altre birre ed ottengo risposte del tipo "una doppio malto rossa" e "una chiara". Opto per la doppio malto scura a bassa e...vabbè lasciamo stare.
Finalmente dopo tanto girare, facciamo una piacevole scoperta: il birrificio Karma. Assaggiamo la lemon ale, con aggiunta di scorza di limone e di arancio; la culbitiera, con cannella; la radica, con radici di genziana e liquirizia e la Tazzulella 'e cafè, una imperial stout con aggiunta di caffè. L'imperial stout manca un pò di corpo, ma nel complesso le birre sono buone e interessanti, ben equilibrate e piacevoli.

La manifestazione, per essere il primo anno, è sicuramente riuscita. buona l'idea di utilizzare tutto il paese, mentre non mi sono piaciute alcune scelte dell'organizzazione. Alcuni birrifici erano "rappresentati" da due semplici bottiglie messe in una bacinella con del ghiaccio, risultando un pò calde. Avrei preferito ci fossero dei fusti. Il prezzo non bassissimo (2 euro) delle degustazioni era però giustificato dalla possibilità di assaggiare anche alcuni prodotti della zona (formaggi, salumi, cioccolato).

Come i fuochi d'artificio.

Avete presente i fuochi d'artificio?! Solitamente il meglio arriva sempre alla fine con l'esplosione del gran finale e dei colpi più belli e più potenti.
Così è stato ieri sera da Livingstone nell'ultima (purtroppo) delle quattro serate birrarie di questa estate fiorentina.

Lunedì 5 Luglio al solito in Viale Redi 75, abbiamo fatto un viaggio interessantissimo attraverso i malti e le loro caratteristiche nel prodotto finito, spaziando per lo più su stili imperial stout, passando da una simil dubbel o abbey ale e finendo con il gran finale Mikkeller Black 2008.

La serata è cominciata, possiamo dire, la dove l'avevamo lasciata l'ultima volta, con un rivincita della Cerise di Founders, birra, o dovremmo dire succo rifermentato, alla ciliegia, che a questo giro ha dato il meglio di se proponendosi bene come apertura in abbinamento ad un bel dolce offertoci da Franco.

Subito dopo è stato il turno di una Belgian Abbey Ale di North Coast Brewing dal nome piuttosto curioso Brother Thelonius.
Diciamo subito che per essere una ale belga ci saremmo aspettati tutti una maggiore caratterizzazione data da lievito e spezie, mentre qui al naso mancava del tutto l'apporto degli esteri del lievito o ad esempio la buccia d'arancia tipica delle belghe.
Un bel ramato nel bicchiere non era in sintonia con la schiuma mediocre se non inesistente, al naso dava sentori di frutta secca dove spiccava il fico e l'uvetta con una basa imponente di caramello.
Al palato ritorna subito il fico secco, la sensazione di calore dovuta all'alcol (9.4%) il tutto sorretto da un buon corpo con un finale lungo e caramellato con ritorni pepati.
Buona birra anche se un po', se non del tutto, fuori stile.

E' stato quindi il turno della prima chicca di De Molen la Hemel & Harde Bruichladdich Barrel 1972, una imperial stout da 9.5%, prodotta con il piu potente dei malti peated (malti affumicati alla torba) cosi come dichiarato esplicitamente in etichetta, invecchiata in botti da whisky, accompagnata ad un piatto messicano piccantissimo fatto con pollo ed una salsa complessa di fave di cacao tre tipi di chili e un'altra ventina di ingredienti così come (non) rivelato dal cuoco!
Un naso di una complessità eccezionale faceva da corredo ad una birra marrone scuro con una bella schiuma nocciola che dava dei netti sentori di china, di rabarbaro, tabacco, cenere tutto evidentemente frutto del peated e delle botti da whisky.
In bocca ritrovavi subito il tabacco quindi una buona dose di caramello e tostato con una bella botta alcolica, un gran corpo ed un finale lunghissimo dove spiccava il peated che dava dei ritorni ancora una volta di china e rabarbaro.

De Molen protagonista anche del quarto assaggio della serata con la sua Inferno e Disperazione (mi scuso ma il nome in lingua originale mi sfugge un capellino) dal batch speciale 666 (e dopo tutto con un nome del genere!).
Qui ancora una imperial stout molto più classica della precedente con un bel colore marrone scuro ed una schiuma nocciolata dava al naso tanto cioccolato, gianduia e liquirizia con note di frutta secca; al palato tornava tanto cioccolato, il caramello, il caffe l'uva passa e ancora una volta tanto alcol e tanto corpo.
Il finale chiudeva bene sul tostato e sull'amaro con ritorni passiti piuttosto lunghi.

Per finire alla grande dalla collezione Mikkeller ci siamo inebriati con una Black 2008 una imperial stout (un barley wine?) da 17.5%, in pratica un amaro!
Di un colore nero impenetrabile, al naso dava subito un bell'avvertimento di ciò che si aveva nel bicchiere assomigliando molto per aroma ad un passito o addirittura ad un distillato dal momento che a farla da padrone era l'alcol con qualche nota di cioccolato e ovviamente uva passa.
Al palato arrivava subito l'uvetta, il cioccolato e il caramello con una fortissima sensazione di warmth (la sensazione di calore data dall'alcol) e un corpo sciropposo.
Un gran finale amaro e pungente da record credo misurabile in più di 4-5 minuti di persistenza con ritorni caramellati.
Una birra dalla complessità eccezionale da accompagnare ad un buon cioccolato fondente extra, dal momento che difficilmente si potrà trovare altra pietanza in grado di sorreggere tanto ben di Dio!

Ci siamo così salutati non prima però di avere fatto un giretto di assaggi di birre casalinghe portate da Rik e dai Nievole Brewers.
Visto il successo, vista l'organizzazione molto ben curata, vista la bella gente, viste (e bevute) le belle birre, non possiamo fare altro che aspettare scalpitanti i prossimi appuntamenti di Franco!

domenica 4 luglio 2010

da Livingstone l'esploratore birrario: atto terzo

Nella terza serata al Livingstone club il tema sono le spezie e le altre aggiunte possibili e impossibili in una birra.
partiamo con due crazione del padrone di casa: la Ghirlandina e la Beerbona.

La Ghirlandina è stata prodotta utilizzando una piccola percentuale (1%) di mosto d'uva cotto e lievito da vino. Molto fresca e beverina, il mosto d'uva cotto si fa sentire nonstante ce ne sia poco, lascia un finale più da vino bianco che da birra. un felice connubio fra i due mondi e una grande alleato contro la calura estiva!

la Beerbona è più complessa e strutturata, rimanendo comunque di facile beva. si ispara ad una APA a cui è aggiunto del miele. il miele non caratterizza molto la birra, se non per una nota al naso e un pò di dolcezza in bocca. in compenso il luppolo si sente sia all'olfatto che nel finale.

La terza birra è servita abbinata ad un dolce: si tratta della Double Pumpkin ale della Hoppin' frog. leggendo gli ingredienti abbiamo davanti una birra "impossibile", dove, oltre una marea di spezie(cannella, zanzero, chiodi di garofano, noce moscata,ec...), è presente anche la polpa di zucca (!). l'assaggio invece è sorprendente: al naso le tantissime spezie si coniugano armoniosamente, senza una netta prevalenza dell'una sull'altra. la zucca domina in bocca insieme al corpo molto sostenuto e all'alcool elevato (8.4%). Il dolce alla zucca molto speziato rende la birra molto più piacevole e beverina di quanto non lo sia in realtà

A questo punto le nostre papille sono abbastanza provate e la birra successiva, la Cerise della Sunders, viene ingiustamente "massacrata". la birra in questione è prodotta aggiungendo delle ciliegie, ed è profumata e fresca, con le note di frutta ben evidenti. Putroppo serve più che altro per ripulirsi la bocca in attesa di un altra birra "impossibile".
Si tratta della Creme brulée stout della Southern tier, una imperial stout (10%) con aggiunta di bacche di vaniglia e lattosio. Un "dolce liquido", con tutte le note "sparate" al limite: vaniglia, caffè, caramello e con un finale tostatissimo che contrasta, forse un pochino troppo, con la dolcezza della birra. Il creme caramel abbinato, molto buono, viene spazzato via (sia dalle fauci instancabili di noi "degustatori", sia dalla potenza della birra)
ottima serata, come al solito, in attesa del gran finale (con sorpresa!)


 
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