domenica 4 luglio 2010

da Livingstone l'esploratore birrario: atto terzo

Nella terza serata al Livingstone club il tema sono le spezie e le altre aggiunte possibili e impossibili in una birra.
partiamo con due crazione del padrone di casa: la Ghirlandina e la Beerbona.

La Ghirlandina è stata prodotta utilizzando una piccola percentuale (1%) di mosto d'uva cotto e lievito da vino. Molto fresca e beverina, il mosto d'uva cotto si fa sentire nonstante ce ne sia poco, lascia un finale più da vino bianco che da birra. un felice connubio fra i due mondi e una grande alleato contro la calura estiva!

la Beerbona è più complessa e strutturata, rimanendo comunque di facile beva. si ispara ad una APA a cui è aggiunto del miele. il miele non caratterizza molto la birra, se non per una nota al naso e un pò di dolcezza in bocca. in compenso il luppolo si sente sia all'olfatto che nel finale.

La terza birra è servita abbinata ad un dolce: si tratta della Double Pumpkin ale della Hoppin' frog. leggendo gli ingredienti abbiamo davanti una birra "impossibile", dove, oltre una marea di spezie(cannella, zanzero, chiodi di garofano, noce moscata,ec...), è presente anche la polpa di zucca (!). l'assaggio invece è sorprendente: al naso le tantissime spezie si coniugano armoniosamente, senza una netta prevalenza dell'una sull'altra. la zucca domina in bocca insieme al corpo molto sostenuto e all'alcool elevato (8.4%). Il dolce alla zucca molto speziato rende la birra molto più piacevole e beverina di quanto non lo sia in realtà

A questo punto le nostre papille sono abbastanza provate e la birra successiva, la Cerise della Sunders, viene ingiustamente "massacrata". la birra in questione è prodotta aggiungendo delle ciliegie, ed è profumata e fresca, con le note di frutta ben evidenti. Putroppo serve più che altro per ripulirsi la bocca in attesa di un altra birra "impossibile".
Si tratta della Creme brulée stout della Southern tier, una imperial stout (10%) con aggiunta di bacche di vaniglia e lattosio. Un "dolce liquido", con tutte le note "sparate" al limite: vaniglia, caffè, caramello e con un finale tostatissimo che contrasta, forse un pochino troppo, con la dolcezza della birra. Il creme caramel abbinato, molto buono, viene spazzato via (sia dalle fauci instancabili di noi "degustatori", sia dalla potenza della birra)
ottima serata, come al solito, in attesa del gran finale (con sorpresa!)


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