mercoledì 21 luglio 2010

MAPA: il mojito applicato alla birra!


visto il caldo che d'estate infiamma le nostre gole, abbiamo deciso di produrre una birra rinfrescante da bere a secchi!
quindi, visto che di giorno le temperature non permettono di birrificare, ci siamo ritrovati di sera e abbiamo prodotto una american pale ale con taaaaaaaaanto cascade!
ecco la ricetta:
10 kg maris otter
700 gr crystal
500 gr flaked barkey
chinook 45 gr 60 min
cascade 30 gr 25 min
cascade 30 gr 15 min
cascade 20 gr 10 min
cascade 20 gr 5 min
lievito safale s-04
OG 1052 IBU 45
questo è quello che ci eravamo prefissato di fare, se non chè il profumo di alcune piantine di menta ci hanno fatto venire in mente un'idea insolita! così durante il whirlppol abbiamo aggiunto una maciata di foglie di menta, che subito hanno sprigionato un profumo incredibile!
a distanza di 10 giorni abbiamo imbottigliato e all'assaggio la menta era ben evidente, ma non copriva i sentori agrumati del cascade: un felice connubio di menta e agrumi, un mojito insomma!
fra 2 settimane procederemo all'assaggio e vi sapremo dire!

mercoledì 14 luglio 2010

Atlantic Oil...quando lo stinco reclama la sua parte!

La nostra gitarella a Birbiena ci ha regalato il secondo posto (assieme al terzo) nel concorso per homebrewers e come premio mi è toccata una bella cena all'Atlantic Oil di Porrena (Poppi).

E' un duro lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo, così sabato 10 luglio, dopo una giornata passata sulle strade del casentino a vedere dei maghi del rally alla guida, sono approdato in questo bel brew pub ricavato da una vecchia officina e ristrutturato veramente con gran gusto.

Senza aver prenotato, errore grave vista la serata di grande afflusso, abbiamo trovato, con un pizzico di fortuna e grazie ad Andrea (uno dei due soci) un tavolo per due.

Avendo sentito parlare abbondantemente del famoso stinco di maiale nostrano, e vedendone uscire in continuazione dalla cucina, sono andato a colpo sicuro sul gran piatto con contorno di verdure al forno non senza aver prima "ingannato l'attesa" con un antipasto a base di salumi locali.

Soprassata, finocchiona, pancetta, salamino e prosciutto facevano a gara così che ad ogni boccone seguiva un'esclamazione di meraviglia accompagnata da un sorso di Solea, una ale ramata dalle velleità inglesi riconosocibili nel poco luppolo che tornava nel finale purtroppo coperto da un sentore di lievito.

Devo dire che dopo il gran tripudio di salumi ero già soddisfatto, ma avevo una missione da portare a termine e di certo non mi sono tirato indietro anche se un pizzico di timore ha accompagnato l'arrivo dell'enorme stinco al forno.

Ben speziato, cottura dolce che rendeva tenera la carne, cotenna croccante e dimensioni spropositate, signori questo era lo stinco del re della tavola sua maestà il porco!

Maiale che però dopo 3/4 della sua estremità ha avuto la migliore sul birraio della Nievole, che ha ceduto alzando bandiera bianca e riprendendosi con ampie sorsate di Resina una ale somigliante, un po' alla lontana, ad una IPA ambrata e luppolata quel tanto che basta a renderla amara (poco) ma ancora molto beverina.

Per fortuna che per restare leggero avevo preso le verdure al forno e non le patate fritte, così ho potuto gustare un ottimo sformatino (credo di erbette) con funghi porcini, un pomodoro ed un peperone ripieni dal sapore davvero casereccio e sincero.

Il tempo di tirare il fiato, di dover rinunciare al dolce perchè ormai in overbooking da cibo, e di ringraziare Andrea, con la promessa di tornare a trovarlo appena possibile, e siamo usciti al fresco del casentino che ci ha dato una grossa mano nel dopo cena assieme ad una lunga passeggiata digestiva.

mercoledì 7 luglio 2010

Birbiena, un'iniezione di fiducia per i NB!


La partecipazione dei Nievole Brewers a Birbiena, oltre ad essere stata occasione per assaggiare molti prodotti, alcuni validi alcuni meno, è stata una vera e propria iniezione di fiducia.


Come birrai casalinghi abbiamo infatti deciso di partecipare al concorso per homebrewer indetto in occasione della kermesse aretina ed abbiamo presentato tre birre: la Peater (robust porter), la Bock, e la Troubbel (ibrido dubbel-tripel).

Già all'iscrizione ci eravamo resi conto del livello dei birrai in gara incontrando subito Rik, ottimo birraio fiorentino il quale ci ha fatto assaggiare una brown porter veramente ben fatta, e il vincitore del concorso per homebrewers ad Arcidosso.

Iscritte le birre, degustate alcune produzioni offerte gentilmente dai birrai sopra citati, ci siamo quindi gettati a capo fitto nelle degustazioni dando, ovviamente, il meglio di noi stessi e...dimenticandoci della premiazione!!!

Beh si dobbiamo fare ammenda del fatto di essere arrivati alla premiazione quando ormai già tutti si erano dileguati e di aver dovuto chiedere, molto umilmente, la classifica finale per poi scoprire che, inaspettato, due delle ns produzione si erano classificate seconda, la peater, e terza, la bock!

Con grande la gioia, e anche un capellino di vergogna per il disguido del ritardo, ci siamo quindi avviati al seguito di uno degli organizzatori verso lo stand dell'Atlantic Oil, brew-pub di Porrena di Poppi, dove, dopo aver interrotto la cena del fotografo, ci sono state fatte le foto di rito e consegnato i premi: una cena per due presso il brew-pub in questione e una cesta con un pecorino locale accompagnato da una marmellata di pomodori verdi.

Il riconoscimento ottenuto è stato sicuramente per noi importante e lo prendiamo come punto di partenza nel migliorare le nostre produzioni che, falsa modestia a parte, hanno effettivamente molti punti in cui intervenire.

Due parole sulla manifestazione alla quale dedicheremo sicuramente un report a breve vanno sicuramente spese, in primis complimentandoci con gli organizzatori che, alla prima edizione, sono riusciti a realizzare un evento molto ben organizzato che poteva vantare piu di una decina di produttori tutti abbinati con altrettanti produttori di specialità locali, dai salumi ai formaggi, dai prodotti da forno alla pasticceria.

martedì 6 luglio 2010

Birbiena: le birre e il resto

Bibbiena è un piccolo paese sui colli aretini che quest'anno ospita una manifestazione dedicata alla birra artigianale. Tutto il paese è coinvolto nell'evento, infatti le postazioni di assaggio erano sparsi qua e là, cosa che ha permesso anche di godere delle vie e dell'architettura di questo piccolo borgo medievale.
I birrifici presenti sono numerosi quindi decidiamo di tralasciare quelli che conosciamo meglio(Amiata, Bruton, Olmaia) per concentrarsi su quelli meno noti. La prima tappa è al birrificio padrone di casa, l'Atlantic Oil, che ci propone una dunkel weiss e una birra alle castagne. La dunkel è buona ma niente di eccezionale, mentre quella alle castagne è interessante per il suo intenso aroma conferitole dall'aggiunta di castagne secche. In abbinamento alle birre, un produttore di salumi locale ci fa assaggiare un ottimo salame e un altrettanto ottimo lardo di "grigio", il maiale allevato nella zona.
Passiamo poi al Biren, dove assaggiamo una blanche, una marzen e una APA. La loro blanche, assaggiata in fusto, era strepitosa, mentre questa in bottiglia non era al 100%. Molto buona invece la marzen a la APA
Il birrificio Bacherotti invece è deludente. ci vengono proposte tre birre molto particolari: allo zafferano, al tartufo e alla liquirizia. assaggiamo quella allo zafferano e quella alla liquirizia. In entrambe l'aggiunta è percepibile solo al naso, mentre il corpo è minimo e con un finale cortissimo e non persistente. sono birre che puntano molto sul sensazionalismo a scapito della effetiva qualità. Ci consoliamo assaggiando i prodotti degli stand vicini: salami e formaggi eccezionali! Passiamo al birrificio artigiano che si guadagna il premio di peggiore birra della manifestazione: naso terribile di uovo e di "puzzola", in bocca...niente. Sicuramente un fusto sfigato, questo lo dobbiamo riconoscere, però in un evento del genere è un grave danno a livello di immagine. Rimediamo con una Isaac del Baladin, fresca, prfumata...buona!
A cena optiamo per una Reale Extra di Birra del Borgo e una BK dell'Olmaia. Entrambe in forma, luppolatissima la prima, corposa la seconda, finiscono (purtroppo) subito!
Dopo cena continuiamo il nostro giro esplorativo e arriviamo allo stand della Birra di Meni. Ci accoglie una "simpatica" signora che facendo sfoggio del suo padellino da sommelier si sente in diritto di consigliare ad un povero ignorante la birra adatta "ho io quello che fa per te, una doppio malto scura a bassa" chiedo quali siano le altre birre ed ottengo risposte del tipo "una doppio malto rossa" e "una chiara". Opto per la doppio malto scura a bassa e...vabbè lasciamo stare.
Finalmente dopo tanto girare, facciamo una piacevole scoperta: il birrificio Karma. Assaggiamo la lemon ale, con aggiunta di scorza di limone e di arancio; la culbitiera, con cannella; la radica, con radici di genziana e liquirizia e la Tazzulella 'e cafè, una imperial stout con aggiunta di caffè. L'imperial stout manca un pò di corpo, ma nel complesso le birre sono buone e interessanti, ben equilibrate e piacevoli.

La manifestazione, per essere il primo anno, è sicuramente riuscita. buona l'idea di utilizzare tutto il paese, mentre non mi sono piaciute alcune scelte dell'organizzazione. Alcuni birrifici erano "rappresentati" da due semplici bottiglie messe in una bacinella con del ghiaccio, risultando un pò calde. Avrei preferito ci fossero dei fusti. Il prezzo non bassissimo (2 euro) delle degustazioni era però giustificato dalla possibilità di assaggiare anche alcuni prodotti della zona (formaggi, salumi, cioccolato).

Come i fuochi d'artificio.

Avete presente i fuochi d'artificio?! Solitamente il meglio arriva sempre alla fine con l'esplosione del gran finale e dei colpi più belli e più potenti.
Così è stato ieri sera da Livingstone nell'ultima (purtroppo) delle quattro serate birrarie di questa estate fiorentina.

Lunedì 5 Luglio al solito in Viale Redi 75, abbiamo fatto un viaggio interessantissimo attraverso i malti e le loro caratteristiche nel prodotto finito, spaziando per lo più su stili imperial stout, passando da una simil dubbel o abbey ale e finendo con il gran finale Mikkeller Black 2008.

La serata è cominciata, possiamo dire, la dove l'avevamo lasciata l'ultima volta, con un rivincita della Cerise di Founders, birra, o dovremmo dire succo rifermentato, alla ciliegia, che a questo giro ha dato il meglio di se proponendosi bene come apertura in abbinamento ad un bel dolce offertoci da Franco.

Subito dopo è stato il turno di una Belgian Abbey Ale di North Coast Brewing dal nome piuttosto curioso Brother Thelonius.
Diciamo subito che per essere una ale belga ci saremmo aspettati tutti una maggiore caratterizzazione data da lievito e spezie, mentre qui al naso mancava del tutto l'apporto degli esteri del lievito o ad esempio la buccia d'arancia tipica delle belghe.
Un bel ramato nel bicchiere non era in sintonia con la schiuma mediocre se non inesistente, al naso dava sentori di frutta secca dove spiccava il fico e l'uvetta con una basa imponente di caramello.
Al palato ritorna subito il fico secco, la sensazione di calore dovuta all'alcol (9.4%) il tutto sorretto da un buon corpo con un finale lungo e caramellato con ritorni pepati.
Buona birra anche se un po', se non del tutto, fuori stile.

E' stato quindi il turno della prima chicca di De Molen la Hemel & Harde Bruichladdich Barrel 1972, una imperial stout da 9.5%, prodotta con il piu potente dei malti peated (malti affumicati alla torba) cosi come dichiarato esplicitamente in etichetta, invecchiata in botti da whisky, accompagnata ad un piatto messicano piccantissimo fatto con pollo ed una salsa complessa di fave di cacao tre tipi di chili e un'altra ventina di ingredienti così come (non) rivelato dal cuoco!
Un naso di una complessità eccezionale faceva da corredo ad una birra marrone scuro con una bella schiuma nocciola che dava dei netti sentori di china, di rabarbaro, tabacco, cenere tutto evidentemente frutto del peated e delle botti da whisky.
In bocca ritrovavi subito il tabacco quindi una buona dose di caramello e tostato con una bella botta alcolica, un gran corpo ed un finale lunghissimo dove spiccava il peated che dava dei ritorni ancora una volta di china e rabarbaro.

De Molen protagonista anche del quarto assaggio della serata con la sua Inferno e Disperazione (mi scuso ma il nome in lingua originale mi sfugge un capellino) dal batch speciale 666 (e dopo tutto con un nome del genere!).
Qui ancora una imperial stout molto più classica della precedente con un bel colore marrone scuro ed una schiuma nocciolata dava al naso tanto cioccolato, gianduia e liquirizia con note di frutta secca; al palato tornava tanto cioccolato, il caramello, il caffe l'uva passa e ancora una volta tanto alcol e tanto corpo.
Il finale chiudeva bene sul tostato e sull'amaro con ritorni passiti piuttosto lunghi.

Per finire alla grande dalla collezione Mikkeller ci siamo inebriati con una Black 2008 una imperial stout (un barley wine?) da 17.5%, in pratica un amaro!
Di un colore nero impenetrabile, al naso dava subito un bell'avvertimento di ciò che si aveva nel bicchiere assomigliando molto per aroma ad un passito o addirittura ad un distillato dal momento che a farla da padrone era l'alcol con qualche nota di cioccolato e ovviamente uva passa.
Al palato arrivava subito l'uvetta, il cioccolato e il caramello con una fortissima sensazione di warmth (la sensazione di calore data dall'alcol) e un corpo sciropposo.
Un gran finale amaro e pungente da record credo misurabile in più di 4-5 minuti di persistenza con ritorni caramellati.
Una birra dalla complessità eccezionale da accompagnare ad un buon cioccolato fondente extra, dal momento che difficilmente si potrà trovare altra pietanza in grado di sorreggere tanto ben di Dio!

Ci siamo così salutati non prima però di avere fatto un giretto di assaggi di birre casalinghe portate da Rik e dai Nievole Brewers.
Visto il successo, vista l'organizzazione molto ben curata, vista la bella gente, viste (e bevute) le belle birre, non possiamo fare altro che aspettare scalpitanti i prossimi appuntamenti di Franco!

domenica 4 luglio 2010

da Livingstone l'esploratore birrario: atto terzo

Nella terza serata al Livingstone club il tema sono le spezie e le altre aggiunte possibili e impossibili in una birra.
partiamo con due crazione del padrone di casa: la Ghirlandina e la Beerbona.

La Ghirlandina è stata prodotta utilizzando una piccola percentuale (1%) di mosto d'uva cotto e lievito da vino. Molto fresca e beverina, il mosto d'uva cotto si fa sentire nonstante ce ne sia poco, lascia un finale più da vino bianco che da birra. un felice connubio fra i due mondi e una grande alleato contro la calura estiva!

la Beerbona è più complessa e strutturata, rimanendo comunque di facile beva. si ispara ad una APA a cui è aggiunto del miele. il miele non caratterizza molto la birra, se non per una nota al naso e un pò di dolcezza in bocca. in compenso il luppolo si sente sia all'olfatto che nel finale.

La terza birra è servita abbinata ad un dolce: si tratta della Double Pumpkin ale della Hoppin' frog. leggendo gli ingredienti abbiamo davanti una birra "impossibile", dove, oltre una marea di spezie(cannella, zanzero, chiodi di garofano, noce moscata,ec...), è presente anche la polpa di zucca (!). l'assaggio invece è sorprendente: al naso le tantissime spezie si coniugano armoniosamente, senza una netta prevalenza dell'una sull'altra. la zucca domina in bocca insieme al corpo molto sostenuto e all'alcool elevato (8.4%). Il dolce alla zucca molto speziato rende la birra molto più piacevole e beverina di quanto non lo sia in realtà

A questo punto le nostre papille sono abbastanza provate e la birra successiva, la Cerise della Sunders, viene ingiustamente "massacrata". la birra in questione è prodotta aggiungendo delle ciliegie, ed è profumata e fresca, con le note di frutta ben evidenti. Putroppo serve più che altro per ripulirsi la bocca in attesa di un altra birra "impossibile".
Si tratta della Creme brulée stout della Southern tier, una imperial stout (10%) con aggiunta di bacche di vaniglia e lattosio. Un "dolce liquido", con tutte le note "sparate" al limite: vaniglia, caffè, caramello e con un finale tostatissimo che contrasta, forse un pochino troppo, con la dolcezza della birra. Il creme caramel abbinato, molto buono, viene spazzato via (sia dalle fauci instancabili di noi "degustatori", sia dalla potenza della birra)
ottima serata, come al solito, in attesa del gran finale (con sorpresa!)


sabato 3 luglio 2010


stiamo arrivando!!!
 
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