sabato 26 giugno 2010

Da Livingstone, l'esploratore birrario - Reprise

Ci eravamo lasciati con Franco la settimana scorsa dopo la prima ben riuscita delle quattro serate dedicate agli elementi 'base' della birra dove avevamo trattato i lieviti.

Ci ritroviamo quindi, sempre nel solito posto, la sede del Livingstone club, in viale Redi 75 a Firenze, puntuali (più o meno) lunedì sera per soddisfare i nostri sensi, olfatto in primis, con i luppoli che danno alle nostre amate quella complessità di aromi olfattivi e quel gusto unico al palato piu o meno amaro.

Franco, per questa serata, apre le danze con una delle sue produzioni, una Ab-normALE prodotta da Real Beer (vedi Franco Fratoni mastro birraio).

La Ab-normALE è una wheat Ale con ben il 40% di frumento, che a differenza di quanto avviene in una weiss o in una blanche qui a stento è percettibile se no per un senso di freschezza che da al prodotto finito, e d'altra parte, come ci confessa il birraio, era proprio questo l'effetto voluto.

La ale proposta è una birra molto beverina, con un buon equilibrio ed un bel naso a metà strada tra un buon floreale di luppolo (vedi cascade ma si distingue molto poco) e un caramello spiccante dato dai malti speciali presenti nel mash.
Corpo di media intensità e finale secco e pulito, un sorso chiama l'altro portandoci a fare subito il bis!

Vengono poi altre 4 Mikkeller servite in contemporanea per apprezzare le diverse caratteristiche date questa volta dai diversi luppoli utilizzati dal birraio danese: East Kent Golding, Cascade, Amarillo, Tomhawk.

Che dire la birra di base utilizzata per queste single hop è una IPA da circa 7 gradi alcolici, con una bella schiuma (con qualche differenza tra luppolo e luppolo), un buon corpo e note di caramello che si fanno apprezzare piu o meno al variare della luppolatura.

Delle quattro è sicuramente da scartare l'ultima, quella con il Tomhawk, che infatti non riceve che una preferenza alla fine della serata: il luppolo utilizzato è un luppolo prettamente da amaro e rilascia una quantità di componenti resinosi da stendere chiunque, sembra davvero di addentare una pigna verde!

L'Amarillo passa al vaglio senza lode e senza infamia, anche se personalmente l'ho trovato molto anonimo.

Il Golding ci ha catturato con la sua eleganza e finezza da vero lord inglese dando un prodotto nel complesso davvero degno di nota e regalando il migliori finale secco, lungo e pulito dei quattro.

Infine il Cascade ci ha saziato, ed ha vinto nelle preferenze, con la sua prepotenza pompelmosa che era davvero invadente, ma che dava alla birra quella freschezza che non ti aspetti da una IPA (ed in effetti per una India Pale Ale forse era troppo).

Peccato solo che la contemporanea delle quattro birre, non così veloce, abbia un po' fatto svanire gli aromi delle prime due versateci a discapito delle altre, per altro già ben più potenti!

Non ci resta che aspettare le prossime due serate con l'aquolina in bocca pregustando gia la promessa fatta da Franco con "Il meglio deve ancora venire!".

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